Abbattimento della fauna cacciabile anche fuori stagione venatoria

In un periodo di tagli l'unica cosa che aumenta è la possibilità di uccidere gli animali, consentita anche al di fuori della stagione venatoria se verrà approvato l'art. 3 co. 4 del DDL. 92 (legge finanziaria 2010) in discussione in questi giorni. Detto articolo prevede infatti che in alcune Zone Cinofile sia consentito l'abbattimento della fauna cacciabile anche al di fuori della stagione venatoria, ovvero nella cosiddetta “annata venatoria”.
Le Zone Cinofile - quelle aree individuate per l'addestramento dei cani da caccia nell'ambito delle Riserve- diventeranno una zona franca dove gli animali liberati dagli allevamenti, che giuridicamente diventano appunto fauna selvatica, potranno essere uccisi in qualsiasi periodo
dell'anno. I pericoli sono evidenti, poiché inevitabile sarà il
disturbo provocato da queste attività in particolari periodi, ad esempio quello riproduttivo, periodo ordinariamente di chiusura della caccia.
Inoltre, quanto previsto dall'articolo 3 co. 4 è palesemente incostituzionale, poiché contrasta con la Legge quadro sulla caccia 157/1992, ove quest'ultima indica all'art. 18 l'arco temporale di abbattimento della fauna selvatica cacciabile tra la terza di settembre e il 31 gennaio, senza distinzione se la stessa sia nata in un allevamento o meno, in zona cinofila o meno. La previsione contenuta dal suindicato DDL contrasta, inoltre, con l'art. 30 L. 157/1992 che sanziona penalmente l'esercizio venatorio al di fuori dei periodi previsti. La Regione avrebbe dovuto fare tesoro di quanto contenuto nella Sentenza n. 165 del 2009 della Corte Costituzionale, ove, nel dichiarare incostituzionale i co. 8 e 9 dell' art. 23 della L.R. FVG
6/2008, ha enunciato un importante principio di diritto anche in ordine all'abbattimento della fauna selvatica compiuto in funzione dell'addestramento dei cani, ritenendo illegittimo l'estensione dell'abbattimento di animali anche d'allevamento al di fuori della stagione venatoria.
La LAC Sezione del Friuli Venezia Giulia chiede ai consiglieri di non approvare questa norma illegittima e che mette in ulteriore pericolo gli animali liberi di questa regione.

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