Manifestazione Vicenza

Slogan contro i "cacciatori assassini" e il consiglio regionale
del Veneto che avrebbe «concesso troppo alle doppiette»
«Basta con le stragi di uccelli ordinate dai politici veneti
per fare carriera». Animalisti alla riscossa a Vicenza, capitale
dell'attività venatoria, che proprio oggi riapre i battenti.
Circa mille e cinquecento le persone che ieri hanno preso parte
in viale Roma alla manifestazione nazionale organizzata da
Ente Nazionale Protezione Animali, Lega Antivivisezione,
Lega per l'abolizione della caccia e Movimento Vegetariano
No alla caccia. Nel capoluogo berico sono giunti manifestanti
da tutto il nord Italia e qualcuno anche dal sud.
E non è finita: oggi infatti gli attivisti entreranno in
un'area Zps in riva al Brenta per un'azione di
disturbo con l'obiettivo di far scappare gli animali prima
dell'arrivo dei cacciatori. Il corteo di ieri per le vie del
centro storico, accompagnato dal suono di varie percussioni,
è stato aperto dallo striscione Basta piombo. Con i fiori i fucili
sono migliori e molti impugnavano infatti armi
di cartone con un bouquet disegnato in punta.
Tanti i partecipanti che condannano la caccia senza se e
senza ma e sognano l'abrogazione dell'attività venatoria.
Cacciatori assassini è stato infatti uno dei cori
ricorrenti. Milioni di uccelli uccisi per divertimento denunciava
una scritta. I cacciatori? Per qualcuno solo vigliacchi che
uccidono essere indifesi. Numerosi gli insulti al politico
vicentino amico dei cacciatori Sergio Berlato.
In corteo si sono notati vari cartelli con citazioni di
importanti pensatori: Dall'uccidere gli animali all'uccidere
gli uomini è solo un passo (Lev Tolstoj); Anche gli animali
percepiscono gioia e dolore (Charles Darwin); Il male fatto sugli
animali ricade sull'uomo (Pitagora); ma anche un Albert Einstein
vicino al pensiero vegetariano. A buttare benzina sul fuoco
della protesta sono stati i recenti provvedimenti portati
dalle leggi regionali in materia. «Mai prima d'ora le doppiette
e gli uccellatori del Veneto avevano ricevuto tanti regali dal
Consiglio Regionale del Veneto come quelli piovuti nell'estate
che si sta concludendo», lamentano gli organizzatori della
manifestazione. «Con la legge 13 dell'agosto scorso si potrà
sparare anche alle pispole, uccellini protetti in tutta Europa,
ma anche in Italia, con un decreto di Spadolini del 1982.
Con la legge 9 del luglio scorso poi si potrà cacciare anche la
fauna domestica inselvatichita e quindi le province potranno
mettere nel carniere anche cani, gatti e conigli trovati
a scorazzare per la campagna».
Enrico Soli