NIENTE BOTTI PER FESTEGGIARE CAPODANNO - L'APPELLO DI ANIMALISTI E AMBIENTALISTI

Mercoledì 31 Dicembre 2008,

Non fate scoppiare i botti a Capodanno. Sono ormai noti a
tutti gli incidenti degli anni passati e quindi per il
rispetto di uomini e animali, chiediamo questo atto di
intelligenza e buon senso. L’appello arriva da tre
associazioni animaliste, la Lega per l’abolizione della
caccia, la Lipu e il Wwf, proprio nel giorno in cui petardi
e fuochi d’artificio la fanno da protagonisti. Ma accanto
a questa richiesta c’è la soddisfazione per «il lieto
fine della vicenda degli uccelli illegittimamente catturati
per essere ceduti agli espositori delle sagre venatorie.
Dopo il provvedimento del Tar - scrivono Alessandro Sperotto
(Lac), Ilario Zuppani (Lipu) e Stefania Ivanovic (Wwf) - la
Provincia ha provveduto alla loro liberazione. Chiediamo che
simili assurde decisioni non si ripetano».
Le tre associazioni accusano la Provincia di Pordenone
di aver chiesto «una vera e propria condanna alla pena
dell'ergastolo per centinaia di uccelli e la Regione aveva
dato il proprio benestare. Gli uccelli, tra i quali specie
protette, una volta catturati, dovevano essere destinati
agli espositori delle sagre e delle fiere venatorie; nello
specifico, all'associazione ornitologica friulana sagre e
fiere venatorie per l'assurdo, oltre che crudele, scopo di
sentirli cantare all'interno di piccole gabbie». E questo
sulla base di un provvedimento che «se ne infischiava
delle norme statali e comunitarie in materia di tutela della
fauna. Ai provvedimenti provinciali e regionali si sono
opposti Wwf, Lipu e Lac che hanno chiesto a Provincia e
Regione di non dare esecuzione a simili decisioni. «Visto
il disinteresse agli appelli, con il patrocinio
dell'avvocato Alessandra Marchi, ci siamo rivolti al Tar di
Trieste, ottenendo la sospensione sia della catture che
delle cessioni. A fronte di queste decisioni del Tar, la
Provincia di Pordenone ha disposto la liberazione degli
uccelli catturati. Siamo contenti che merli, cesene, tordi,
allodole, fringuelli, peppole, cardellini e lucherini
abbiano ripreso il volo, invece di finire in una gabbia in
mostra alle varie Sagre degli osei. Ma restano sconcerto e
riprovazione rispetto a due dati di fatto: la tanta
sofferenza inutile arrecata a questi animali che hanno
dovuto subire ingiustificatamente la cattura e la permanenza
in piccole gabbie; lo sperpero del danaro di noi cittadini e
lo sperpero di risorse umane».