Anche quest'anno la sagra degli osei non ha tradito le
aspettative. Si sono potute infatti ammirare le infinite
minuscole gabbiette in cui vi erano stipati innumerevoli
uccelli; il tutto sotto il caldo di una torrida giornata
d'agosto. Ci si chiede - e questa domanda è d'obbligo-
dove sia la festa della natura che tanto declama la
presidentessa della pro sacile. Il sopralluogo di due
animalisti della LAC, (mentre gli altri manifestavano il
proprio dissenso alla sagra in Piazza del Popolo )
effettuato nella nella zona dedicata agli animali da
cortile, accompagnati da due veterinari, ha permesso di
individuare le pessime condizioni in cui venivano detenute
decine di animali, dai casi meno eclatanti in cui gli stessi
erano senz'acqua a quello più grave in cui l'espositore si
era “scordato”di riparare gli animali dal sole
lasciandoli “friggere”, sino all'intervento del Corpo
Forestale regionale e del veterinario dell' ASS. Sono state
riscontrate non solo carenze d'ombra, ma anche assembramenti
di animali in piccolissime gabbie! E' opportuno evidenziare
che in tutta la sagra, che prevede l'esposizione di migliaia
di animali vi fosse solo un veterinario dell' ASS.
Di fronte a questa situazione ci si chiede quali siano le
modalità con cui la presidentessa della pro sacile e il
sindaco abbiano pensato di garantire il benessere degli
animali. L'organizzazione della sagra pare piuttosto volta a
garantire guadagni, in considerazione della densità degli
espositori, a discapito ovviamente di chi non può urlare
la propria sofferenza, ma, purtroppo, solo, nell'occasione,
provare dolore.
LA SAGRA DELLA GABBIETTA
La Lega per l'Abolizione della Caccia invita i cittadini della Provincia di Pordenone a disertare la sagra degli uccelli di Sacile, ovvero la SAGRA DELLA GABBIETTA. In quell'occasione, infatti, non si festeggia nulla, se non l'esaltazione della gabbia in cui migliaia di uccelli sono costretti a viverci per tutta la loro esistenza.
Si tratta di uccelli migratori che in natura volerebbero per migliaia di chilometri e di uccelli esotici del tutto estranei alle nostre condizioni climatiche ed ambientali.
Sono uccelli allevati per il piacere di sentirli cantare o per fungere da richiamo per esemplari della stessa specie nella caccia da appostamento fisso.
Chi sostiene queste fiere dice di essere portatore di una tradizione e che gli uccelli non subiscono alcun maltrattamento, ma il rispetto delle caratteristiche etologiche di un uccello in gabbia non è una contraddizione in termini?
Dietro queste fiere e sulle spalle di uccelli di pochi grammi, inoltre, ci sono le barbare catture degli uccelli in natura per mezzo delle reti, come quella concessa nell'inverno del 2008 dalla Regione Friuli e dalla Provincia di Pordenone che ha determinato la morte di diversi esemplari anche appartenenti a specie protette, e fermata solamente grazie al provvedimento del Tribunale Amministrativo Regionale a seguito di un tempestivo ricorso delle associazioni animaliste ed ambientaliste.
Ci rivolgiamo pubblicamente al Sindaco di Sacile ed alla Pro Sacile per chiedere che abbia fine il medioevo e che la Sagra degli Osei, esaltazione della gabbia, si trasformi nella festa degli Uccelli Liberi, ove al posto delle gabbie ci siano mostre fotografiche, pannelli divulgativi, film, osservazioni didattiche in natura ed atre iniziative tutte volte alla sensibilizzazione della salvaguardia delle uccelli liberi e dei loro ambienti naturali. Solo così ci potrà essere una evoluzione della nostra comunità verso una quanto mai improrogabile esigenza di un rapporto armonico tra uomo e natura.
La LAC, insieme alla LAV e a tutti gli animalisti che vorranno aderire, manifesterà la propria contrarietà direttamente in Piazza del Popolo a Sacile, domenica 22 agosto dalle ore 9.00.
Infine, un'idea per coloro che sentono irresistibile il fascino della gabbia.: a questi suggeriamo di comperarle vuote; dentro vi potranno inserire un uccello finto di qualsiasi specie munito di registratore predisposto per il miglior canto.
Si tratta di uccelli migratori che in natura volerebbero per migliaia di chilometri e di uccelli esotici del tutto estranei alle nostre condizioni climatiche ed ambientali.
Sono uccelli allevati per il piacere di sentirli cantare o per fungere da richiamo per esemplari della stessa specie nella caccia da appostamento fisso.
Chi sostiene queste fiere dice di essere portatore di una tradizione e che gli uccelli non subiscono alcun maltrattamento, ma il rispetto delle caratteristiche etologiche di un uccello in gabbia non è una contraddizione in termini?
Dietro queste fiere e sulle spalle di uccelli di pochi grammi, inoltre, ci sono le barbare catture degli uccelli in natura per mezzo delle reti, come quella concessa nell'inverno del 2008 dalla Regione Friuli e dalla Provincia di Pordenone che ha determinato la morte di diversi esemplari anche appartenenti a specie protette, e fermata solamente grazie al provvedimento del Tribunale Amministrativo Regionale a seguito di un tempestivo ricorso delle associazioni animaliste ed ambientaliste.
Ci rivolgiamo pubblicamente al Sindaco di Sacile ed alla Pro Sacile per chiedere che abbia fine il medioevo e che la Sagra degli Osei, esaltazione della gabbia, si trasformi nella festa degli Uccelli Liberi, ove al posto delle gabbie ci siano mostre fotografiche, pannelli divulgativi, film, osservazioni didattiche in natura ed atre iniziative tutte volte alla sensibilizzazione della salvaguardia delle uccelli liberi e dei loro ambienti naturali. Solo così ci potrà essere una evoluzione della nostra comunità verso una quanto mai improrogabile esigenza di un rapporto armonico tra uomo e natura.
La LAC, insieme alla LAV e a tutti gli animalisti che vorranno aderire, manifesterà la propria contrarietà direttamente in Piazza del Popolo a Sacile, domenica 22 agosto dalle ore 9.00.
Infine, un'idea per coloro che sentono irresistibile il fascino della gabbia.: a questi suggeriamo di comperarle vuote; dentro vi potranno inserire un uccello finto di qualsiasi specie munito di registratore predisposto per il miglior canto.
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