"SOSPENDERE IMMEDIATAMENTE LA STAGIONE VENATORIA"

Lo chiedono le associazioni ambientaliste a seguito della clamorosa impugnazione della legge comunitaria regionale da parte del governo.

Sospendere immediatamente la stagione venatoria 2009-2010: lo chiedono con forza Wwf, Legambiente, Lipu, Lac e Lav a seguito della decisione del Consiglio dei ministri di impugnare, proposta del Ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto, la legge regionale 13/2009 (la cosiddetta “legge comunitaria”, in quanto prevede disposizioni per l'adempimento degli obblighi della Regione derivanti dall'appartenenza dell'Italia alla Comunità europea), nella parte relativa alla caccia.

Secondo il governo, la legge 13 è illegittima in quanto “disciplina la cacciabilità di alcune specie intervenendo in un ambito precluso alla competenza regionale e sottopone, seppur transitoriamente, l’intera Regione Friuli Venezia Giulia al regime giuridico della zona faunistica delle Alpi, limitando la quota di territorio da destinare a protezione della fauna selvatica”.

Nel dettaglio, due sono gli articoli impugnati: l'art.37 sulla cacciabilità degli uccelli selvatici, in quanto alla Regione Friuli Giulia, senza peraltro indicare alcun organo scientifico di controllo né a livello regionale né nazionale, competenze che non le sono proprie, quali quelle di ampliare l’elenco delle specie ; e l'art. 48, che estende a tutto il territorio regionale la zona faunistica delle Alpi.

Dopo la legge regionale 6/2008 sulla caccia, le associazioni di protezione ambientale avevano infatti promosso un ricorso su vari punti della norma ed in particolare sull'estensione a tutto il territorio regionale della zona faunistica delle Alpi, che prevede una percentuale di territorio protetto inferiore a quella prevista nel restante territorio.
Il ricorso era stato accolto dalla Corte costituzionale, la quale aveva ritenuto che la scelta di estendere la zona faunistica delle Alpi a tutto il Friuli Venezia Giulia limitasse immotivatamente la protezione della fauna e aveva perciò cassato la legge.

Di fronte al vuoto normativo creatosi, che rischiava di non consentire l'avvio della stagione venatoria a poche settimane dal suo inizio, la maggioranza dei consiglieri regionali ha pensato bene di correre ai ripari inserendo nella legge comunitaria regionale un articolo che estende nuovamente la zona faunistica delle Alpi a tutto il territorio del Friuli Venezia Giulia, anche se solo fino al 31 gennaio 2010, cioè fino al termine della stagione di caccia.

In sostanza, denunciano gli ambientalisti, pur di permettere ai cacciatori di imbracciare le doppiette, i consiglieri regionali che hanno votato la l.r. 13/2009 hanno gravemente ignorato una sentenza della Corte costituzionale, consentendo l'abbattimento di migliaia di animali selvatici in assenza delle condizioni previste dalla legge, con il rischio di provocare un danno irreparabile al patrimonio faunistico della regione.
Da qui la richiesta delle associazioni di sospendere la caccia finché non saranno ristabilite tali condizioni.
(Non solo. Di fronte all'arroganza della giunta Tondo - che ha adottato queste norme confidando che un eventuale e atteso ricorso non avrebbe sortito effetti per tempo - le associazioni procederanno impugnando tutti gli atti amministrativi di approvazione dei piani di abbattimento delle riserve di caccia, chiedendo il provvedimento tutelare della loro immediata sospensione).

Le disposizioni regionali appena impugnate dal Consiglio dei ministri rappresentano un altro preoccupante segnale di come la giunta Tondo sia prostrata alle esigenze venatorie.
Le associazione hanno già recentemente rilevato come il Comitato faunistico regionale, l'organo che indirizza le politiche di protezione della fauna e di gestione venatoria dell'Amministrazione regionale, che dovrebbe per legge rappresentare tutti i relativi portatori d'interesse, è in realtà monopolizzato dai cacciatori, e questo perché l’assessore regionale ed il direttore del servizio competente hanno scelto di farsi rappresentare da due esponenti del mondo venatorio.

Nella nostra regione, concludono le associazioni, non solo si affida ai cacciatori il compito di indirizzare le politiche di tutela e di studio della fauna, ma si arriva persino ad ignorare una sentenza della Corte costituzionale pur di assicurare l'inizio della stagione venatoria, confermando il prevalere degli interessi delle doppiette su quello della protezione dell'ambiente. Sancito dalla legge 157/1992.

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